Skin gritting per togliere Punti Neri: funziona davvero?

skin gritting e punti neri

Il tuo sogno è sempre stato quello di eliminare i punti neri dal viso? Quei fastidiosi, antiestetici depositi di sebo che periodicamente fioriscono su naso, mento, fronte e in alcuni casi anche sulle guance? Devi sapere che in questi giorni sta spopolando in rete una tecnica chiamata Skin Gritting, parola che in maniera maccheronica possiamo tradurre con il verbo «grattare la pelle». L’idea che sta alla base dello Skin Gritting è proprio questa: grattare la pelle per far fuoriuscire in maniera naturale i fastidiosi punti neri.
Ma funziona davvero? E come si fa lo Skin Gritting? Su Bioecocosmesi sei nel posto giusto per chiarire tutti i tuoi dubbi!

Cos’è e come si fa lo Skin Gritting
Lo Skin Gritting promette di eliminare i punti neri in maniera facile e veloce, facendo in modo che letteralmente (e magicamente) escano da soli dai pori. La tecnica è molto semplice; ti servirà soltanto avere a disposizione un olio vegetale del tuo tipo preferito, un pannetto in microfibra e una maschera viso all’argilla. Semplice, no? Pochi ingredienti assolutamente naturali per tre facili step che vado subito ad illustrarti:

  1. Primo step: detersione con l’olio vegetale, che andrà massaggiato su tutto il viso per alcuni minuti ed eliminato con il pannetto in microfibra
  2. Secondo step: applicazione della maschera all’argilla, da lasciare in posa per 10-15 minuti; trascorso il tempo, la maschera andrà sciacquata con acqua tiepida
  3. Terzo step: massaggio del viso per 5-10 minuti con lo stesso olio vegetale usato per detergere il viso: è qui che i punti neri dovrebbero fuoriuscire da soli o con una leggera pressione

Funziona davvero lo Skin Gritting?
A detta di chi l’ha provato, pare di sì: lo Skin Gritting fa fuoriuscire sotto forma di filamenti i punti neri, eliminandoli alla radice e lasciando la pelle morbida e vellutata.

Perché è diventato virale?
Perché lo Skin Gritting usa ingredienti semplici, economici e facilmente reperibili: chiunque può farlo a casa sua, a patto di dedicare quei 20 minuti / mezz’ora al trattamento.

Cosa ne penso io
Devo proprio dirtelo?… Lo Skin Gritting non mi convince per niente. Partiamo dalle foto che corredano l’effetto miracoloso di questa tecnica: se ci fai caso, pochissime fanno vedere veri e propri punti neri, mentre la maggior parte fa vedere delle piccole formazioni che sembrano più una sorta di sfarinato tra pelle morta e residui di maschera all’argilla. In un punto nero è solo la punta ad essere ossidata, quindi in teoria dovremmo vedere tanti filamenti translucidi con la punta scura; invece, la maggior parte delle foto mostra questo sfarinato di colore omogeneo, come se ti fossi «grattugiata» (passami il termine) la pelle del viso.

Punti neri e Skin Gritting

Seconda cosa che non mi convince: nonostante vengano utilizzati oli vegetali e argilla verde, questo metodo è straordinariamente aggressivo per la pelle. Se hai la mia età, ti ricorderai sicuramente l’Olio Indiano, un prodotto che andava tantissimo negli anni 80-90 e che prometteva una pulizia profonda della pelle del viso. All’epoca ero adolescente, con una pelle impura e con diversi brufoli e punti neri, ed ero stata tentata anch’io da questo prodotto che prometteva meraviglie; ricordo che, dopo averlo usato per una settimana, la mia pelle (che è sempre stata sensibile) si arrossava ancora più facilmente, soprattutto dopo l’applicazione dell’olio. Al momento, il vedere il dischetto di cotone sporco mi rincuorava e mi faceva pensare che, così facendo, avrei davvero pulito in profondità la pelle.
Quanto sbagliavo! 
Ecco, per certi versi lo Skin Gritting mi ricorda un po’ il trattamento con Olio Indiano.
Col tempo e con l’esperienza, ho imparato che per pulire correttamente la pelle bisogna usare i prodotti giusti, e usarli con costanza: oggi, usando prodotti per pelle sensibile e antiage, ho pochissimi punti neri e altrettanto pochissime impurità, legate più che altro all’alimentazione o allo stress. Impurità che spariscono nel giro di pochi giorni, beninteso.

La pelle va trattata con i guanti di velluto, non con il guanto abrasivo!
Quello che dobbiamo sempre tenere presente è che la nostra pelle ha una sua memoria, è un organo vivo e «pensante», e qualsiasi aggressione la segna in qualche modo; non è un caso se nell’ultimo decennio l’uso sconsiderato (o abuso, chiamiamolo come vogliamo) di acidi ed esfolianti abbia causato un aumento delle macchie cutanee e una ipersensibilizzazione cutanea generalizzata. Questo perché la pelle si ribella ai trattamenti troppo aggressivi; se tu che stai leggendo hai una pelle impura, sarai portata dal pensiero comune, dalla pubblicità e dai consigli delle amiche a sgrassarla e purificarla sempre di più. Niente di più sbagliato! Una pelle impura non ha bisogno di essere maltrattata, ma ha bisogno di essere trattata con i giusti prodotti. Uno scrub o un trattamento esfoliante andrebbe fatto non più di una volta alla settimana per una pelle impura, due se la pelle è sensibile.
Lo ripeto: lo Skin Gritting è un trattamento straordinariamente aggressivo, per come la vedo io: l’olio detergente seguito dal passaggio del guanto in microfibra, seguito dalla maschera purificante argilla verde (che, a quel che vedo, viene fatta seccare sul viso, cosa che non andrebbe mai fatta!), seguito da un vigoroso massaggio con olio… beh, io questo lo considero «maltrattare la pelle», perché si tratta di una vera e propria esfoliazione profonda dello strato corneo (per non parlare del fatto che viene alterato il film idrolipidico). Dovessi farlo sulla mia pelle, so già che mi ritroverei con il viso rosso come un peperone. E per cosa? Per togliere due punti neri, che potrei togliere tranquillamente durante la periodica pulizia del viso?

Dammi retta: lascia stare questi rimedi di dubbio risultato e inizia a prenderti cura seriamente della tua pelle, scegliendo i prodotti più adatti e utilizzandoli con costanza, perché è solo con la costanza e la pazienza che si possono ottenere risultati. Ricorda: non esiste la bacchetta magica per risolvere i problemi di pelle. Esiste però quel desiderio sano di volersi bene (e di volerne alla propria pelle) che ci porta a scegliere di coccolare la pelle del viso, ad esempio, con una maschera dall’azione mirata, di qualità e arricchita con preziosi ingredienti naturali e biologici.

Se poi vorrai comunque provare lo Skin Gritting, per curiosità o per variare la tua beauty routine, fallo, ma ad una condizione: che ti serva davvero, e non che tu lo faccia perché è di moda, o perché ne parlano tutti.
Chiediti se ne hai davvero bisogno, partendo dalla considerazione che è un trattamento specifico per pelle normale/grassa e con parecchie impurità.
Se, come me, hai pochi punti neri o una pelle sensibile, non farlo. Se invece la tua pelle è molto impura, se hai moltissimi punti neri (che siano visibili, però: spesso vediamo difetti dove non ce ne sono, o ingigantiamo un difetto che così grave non è), se la pelle non si arrossa facilmente, nulla ti vieta di provare: poi deciderai tu se il risultato è soddisfacente, a lungo termine, oppure se è meglio seguire seriamente una skincare adeguata. E’ un po’ come quando ci si guarda allo specchio e si notano quei dieci kg in più: la dieta drastica non serve, o almeno, non è pensabile mantenere risultati con regimi dietetici-urto. Molto meglio seguire una dieta sana ed equilibrata che, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, ci farà tornare al peso forma e ci farà stare meglio con noi stesse.

Spero che questo articolo ti sia piaciuto e che ti abbia chiarito tutti i dubbi sullo Skin Gritting, presentandotelo sotto tutti i punti di vista. Se hai dubbi o domande, scrivi qui sotto e ti risponderò il prima possibile.

Un abbraccio!

Chiara

(* foto generiche provenienti da internet)

L'autore

Chiara

Copyright © 2017. Bioecocosmesi.it è il blog di MondeVert | P.IVA 03637440169